26/11/10

Promenade Plantée - Avenue Daumesnil, Paris

La linea ferroviaria che collegava Place de la Bastille al sobborgo di Verneuil-l’Etang, lunga 54 chilometri, fu costruita nel 1959 con lo scopo principale di concentrare nel Faubourg Saint-Antoine la popolazione operaia che lavorava nelle numerose officine; d’altra parte, permetteva alla popolazione parigina di spostarsi verso le piste da ballo sulle sponde della Marna. La breve linea ferroviaria fu dismessa il 13 Dicembre 1969 e ciò rappresentò subito un problema per il recupero di questa infrastruttura incastonata al centro di Parigi. Il tracciato ferroviario era punteggiato da tre luoghi: la stazione di Vincennes alla Bastiglia, sostituita nel 1984 dal teatro dell’Opera, lo scalo merci di Reully, la cui area di tredici ettari fu convertita in zona di pianificazione concentrata (ZAC) e la piccola stazione di Bel-Air che fu subito demolita per fare posto al quartiere soprannominato Sahel-Montempoivre. Il tracciato rotabile tra questi punti ha una lunghezza di quattro chilometri ed è caratterizzato da viadotti, terrapieni e trincee. Affinché sia possibile comprendere totalmente la natura di questo progetto di recupero infrastrutturale è necessario individuare la testata est della promenade, quella situtata nel quartiere Sahel-Montempoivre. Si tratta di uno spazio che conserva ancora tutte le caratteristiche di residualità del tracciato ferroviario dismesso, dove la vegetazione cresce in modo spontaneo e invasivo. I binari sono ancora presenti nel terreno e stanno ad indicare il vecchio tracciato ferroviario, altri sono stati utilizzati come elementi di “arredo urbano”. L’intervento progettuale di trasformazione di questa testata è davvero minimo, tutto teso a trasformare questo spazio in un luogo della memoria che vuole mettere in evidenza tutte le caratteristiche embrionali che hanno generato l’intera operazione di trasformazione. Qui sono ancora presenti gli elementi dell'infrastruttura la vegetazione infestante, il carattere di residualità e di indifferenza con il tessuto urbano.



© Alessandro Gabbianelli

© Alessandro Gabbianelli

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